Carta d'Intenti

L’Assemblea Permanente per la Partecipazione di Livorno si è formata nel 2007 e prende le mosse dal documento pubblicato nell’ottobre dell’anno 2007.

Scopi


L’Assemblea Permanente per la Partecipazione di Livorno intende promuovere:

Una forma più avanzata di democrazia che favorisca la reale partecipazione, in modo da creare un diverso sistema di relazioni tra cittadini, governo locale, territorio e società

L’evoluzione del rapporto tra popolazione e rappresentanza, tramite l’attivazione di percorsi di partecipazione alle decisioni, alle politiche e alle azioni concrete del governo locale con un progressivo trasferimento del potere decisionale verso il basso

La cultura della partecipazione, attraverso percorsi volti alla presa di coscienza e di responsabilizzazione della società civile come progresso verso una concezione meno autoritaria nella gestione del territorio e delle risorse sociali (cittadinanza attiva); in conformità e in coerenza con i principi sanciti dalla nostra Costituzione (art. 1, 2, 3, 4, 5, 18, 118)

La cultura della rete, nella convinzione che dalla trama di rapporti di un insieme di individui si possano sviluppare risposte più appropriate alle problematiche complesse

La solidarietà, attraverso la promozione e il perseguimento della cultura della nonviolenza, della pace, della cooperazione tra le persone e tra i popoli, privilegiando, nei percorsi partecipativi, le imprese a finalità etica (ambientale, sociale), le forme di finanza etica, quelle di consumo critico e di commercio equo e solidale, la gestione dei conflitti e dei dissensi che favorisca la relazione tra istituzioni, movimenti e società

La trasformazione dell’economia locale, attraverso lo sviluppo di progetti auto-sostenibili, come alternativa ad un mercato basato su logiche di profitto e non di solidarietà e crescita collettiva

Azioni e Strumenti

Strumenti indispensabili per la promozione e per l’attivazione di processi partecipativi saranno:

La Rete Partecipativa Autoregolamentata. Costituzione di una rete di relazioni, di coordinamento, e condivisione di risorse e informazioni tra individui e tra associazioni, regolamentata e rinnovata secondo principi determinati dai membri della rete stessa indipendentemente dai vincoli con le istituzioni ed altre realtà esterne per garantire alla rete le capacità e velocità di funzionamento e rinnovamento, qualità, quest’ultima, di centrale importanza perché questa si esprima al massimo della sua efficienza

I laboratori territoriali e tematici. Sono i luoghi dove si concretizza la partecipazione e la rete; dove la cittadinanza potrà incontrarsi per esprimere le proprie necessità, elaborare e proporre soluzioni, condividere risorse e informazioni. Da una parte sono il luogo dove valutare, proporre e sperimentare nuove pratiche partecipative. Dall’altra sono dei centri di studio, autonomi dagli usuali spazi della politica, dove elaborare progetti, prima del confronto con l’Amministrazione Una buona locazione per questi Laboratori territoriali di partecipazione potrebbe essere un locale messo a disposizione presso ciascuna circoscrizione, a condizione che esso venga considerato come uno spazio pubblico.

Il confronto, l’osservazione e la valutazione dei metodi e dei processi partecipativi locali, comprendendo quelli intrapresi dalle istituzioni livornesi in riferimento anche ai percorsi ed istituti partecipativi realizzati in altre realtà.

La comunicazione. L’Assemblea ritiene centrale il problema della comunicazione:
verso l´esterno, al fine di favorire le varie opportunità di partecipazione nei luoghi e nelle occasioni di socializzazione, nelle scuole, nelle piazze, nelle feste pubbliche etc; verso l´interno, come strumento di supporto alle attività dell’Assemblea, della rete e dei laboratori.
A questi fini saranno utilizzati anche i mezzi che Internet mette a disposizione, in particolare con la creazione del sito (www.a-p-p-l.net)  


Il Bilancio Partecipativo. La sperimentazione di istituti partecipativi, così da arrivare ad una partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città, e alla gestione delle risorse economiche. Il processo partecipativo, infatti, non dovrebbe limitarsi alla redistribuzione delle risorse pubbliche disponibili, ma deve riguardare le scelte che producono nuova ricchezza per renderla socialmente disponibile

Altri strumenti ed azioni dell’Assemblea saranno: assemblee pubbliche, incontri cittadini, seminari, conferenze, referendum, corpi consultivi formali, feste ed iniziative varie. Collaborazione con le iniziative autopromosse dagli abitanti ed il mondo associativo
*Il Bilancio Partecipativo o partecipato è una forma di partecipazione diretta dei cittadini alla vita della propria città (democrazia diretta). L'esperienza più celebre di bilancio partecipativo si è avuta a Porto Alegre (Brasile), città di 1,3 milioni di abitanti. L'esperienza di Porto Alegre ha avuto inizio nel 1989. Il fine era quello di permettere ai cittadini di partecipare attivamente allo sviluppo ed alla elaborazione della politica municipale. La partecipazione si realizza innanzitutto su base territoriale: la città è divisa in circoscrizioni o quartieri. Nel corso di riunioni pubbliche la popolazione di ciascuna circoscrizione è invitata a precisare i suoi bisogni e a stabilire delle priorità vari campi o settori (ambiente, educazione, salute...). A questo si aggiunge una partecipazione complementare organizzata su base tematica attraverso il coinvolgimento di categorie professionali o lavorative (sindacati, imprenditori, studenti..). Ciò permette di avere una visione più completa della città, attraverso il coinvolgimento dei settori produttivi della città. La municipalità o comune è presente a tutte le riunioni circoscrizionali e a quelle tematiche, attraverso un proprio rappresentante senza diritto di voto, che ha il compito di fornire le informazioni tecniche, legali, finanziarie e per fare delle proposte. Alla fine ogni gruppo territoriale o tematico presenta le sue priorità all'Ufficio di pianificazione, che stila un progetto di bilancio, che tenga conto delle priorità indicate dai gruppi territoriali o tematici. Il Bilancio viene alla fine approvato dal Consiglio Comunale.

Principi

 L’Assemblea fa propri i seguenti Principi:
Nonviolenza. Ripudio della guerra e  di ogni altra forma di violenza esercitata nei confronti di Stati, popoli, gruppi etnici, culture e singoli individui

Democrazia partecipata. Come possibilità di aumentare l’autodeterminazione dei singoli individui in alternativa alla democrazia della delega, che riduce l’autodeterminazione alla sola espressione del voto. Ognuno ha il diritto di decidere su uno spazio secondo il suo grado di partecipazione allo spazio stesso

Diversità come risorsa. Assunzione della diversità di sesso, cultura, convinzioni ideali e religiose come valori e risorse sulle quali costruire la propria attività. Politiche di accoglienza e riconoscimento, valorizzazione e promozione di ogni forma di diversità, a favore di una cittadinanza che non emargini nessuno.

Localismo. In prospettiva di sviluppo inteso come valorizzazione dei caratteri distintivi del territorio e delle risorse dei soggetti locali nell’ottica di rafforzare le capacità di autodeterminazione di ognuno

Economia Etica. Centralità dell’uomo rispetto al mercato e all’economia; redistribuzione del reddito; funzione pubblica nella produzione e gestione dei beni e servizi fondamentali

Ecologia. Riconoscimento della centralità della questione ambientale. L’Assemblea si pone a difesa e valorizzazione del patrimonio ambientale, delle biodiversità  peculiari di ogni territorio.
I nostri principi sono in sintonia a quelli sanciti dalla Carta di intenti della Rete del Nuovo Municipio (www.nuovomunicipio.org) a cui aderiamo.

Adesione all’Assemblea e prassi

All’Assemblea si partecipa a titolo individuale, ma possono sottoscrivere la carta d’intenti, oltre che i singoli individui, anche associazioni, movimenti e realtà locali che in essa vi si  riconoscono.
Le riunioni dell’Assemblea si distinguono in riunioni settimanali e plenarie (di cui verrà dato opportuno preavviso). Chi aderisce alla Carta riconosce negli incontri plenari dell’Assemblea il luogo dove discutere e approvare democraticamente i documenti di indirizzo generale e negli incontri settimanali il luogo dove decidere le azioni da intraprendere. In particolare aggiornamenti e variazioni alla Carta di Intenti possono essere decisi solo dall’Assemblea plenaria.
I portavoce dell’Assemblea sono nominati dall’Assemblea stessa e sono revocabili in ogni momento.

Livorno 1- 4 – 2008

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